Vale sempre la pena fare una camminata al Mesma, dove in questo periodo dell’anno è il caratteristico presepe l’attrazione più ammirata.
Svoltato l’angolo, proprio in cima alla salita che conduce al convento dei frati francescani, posso finalmente tirare un sospiro di sollievo e di soddisfazione: la bellezza e la luce di questo cortile affacciato sul lago e sul massiccio del Monte Rosa mi riempiono l’anima, mentre l’aria frizzante del mattino inonda i polmoni.
Anche se siamo ormai a dicembre, le belle giornate non mancano: per questo sono partita da La Darbia di buon’ora, armata di racchette da nordick walking e scarponcini comodi. Il mio obiettivo era proprio quello di godermi una rilassante camminata fino alla sommità del Monte Mesma, per ammirare il famoso presepe che i frati allestiscono ogni anno all’interno dell’antica chiesa.
Ma andiamo con ordine. La passeggiata verso la sommità del monte è sicuramente agevole e suggestiva, immersa nel bosco e articolata seguendo le cappelle della via crucis oppure lungo il cosiddetto “percorso dei castagni”.
Entrambi i sentieri conducono al grande complesso architettonico che comprende la chiesa e il convento dei frati, collocato intorno a due bellissimi chiostri barocchi: mentre il primo serviva a offrire riparo ai pellegrini, il secondo ospita ancora un magnifico pozzo che costituiva la riserva idrica della comunità.
Dopo aver gironzolato un po’ ammirando i dipinti e le meridiane che si trovano sulle pareti e dopo aver dato un’occhiata all’orto, che i frati lavorano con inesauribile passione, mi avvio verso la chiesa. All’interno mi accolgono pace e silenzio, una confortante atmosfera di raccoglimento pervade l’ambiente, rallegrato dal presepe che viene allestito ogni anno nel periodo natalizio. E come sempre succede, anche oggi resto incantata davanti alle statuette che si muovono, alle luci che ricreano l’alternanza di alba e tramonto, allo scenario del cielo stellato con la cometa dorata.
Molto prima che dal nord Europa arrivassero la tradizione dell’albero da addobbare e l’immagine un po’ consumistica di Babbo Natale, la tradizione italiana si affidava al presepe per ricreare l’atmosfera di attesa del Natale. Anzi, secondo la leggenda sarebbe stato proprio San Francesco il primo a mettere in scena con delle sculture la nascita di Gesù nella Santa Notte di Greccio del 1223. Nei secoli successivi, ogni epoca ha contribuito a dare al presepe una propria impronta simbolica e artistica, come espressione di fede e devozione popolare, perciò questa tradizione natalizia sopravvive ancora oggi, sia nelle case private che nei luoghi di culto.
Quando esco di nuovo all’aria aperta, mi fermo ancora un attimo ad ammirare il meraviglioso panorama mentre sento che la gioia festosa del Natale mi ha già contagiata!