La Darbia blog

Il Santuario delle meraviglie

Testo di Claudia Femia

Sab, 5 dicembre 2020
Il Santuario delle meraviglie
Dedicato alla Madonna Nera, il Santuario di Oropa rappresenta il fulcro di un percorso che unisce storia, devozione, natura e tradizioni. Molti ci vanno a piedi, secondo l’antica consuetudine dei pellegrini. Altri sfidano le pendenze della strada e lo raggiungono in bicicletta, conquistandosi la me..

Dedicato alla Madonna Nera, il Santuario di Oropa rappresenta il fulcro di un percorso che unisce storia, devozione, natura e tradizioni.

Molti ci vanno a piedi, secondo l’antica consuetudine dei pellegrini. Altri sfidano le pendenze della strada e lo raggiungono in bicicletta, conquistandosi la meta tornante dopo tornante. Ma potete fare come me, che ogni anno ci arrivo comodamente in macchina, senza per questo perdere niente della magia travolgente che avvolge questo luogo. Sì perché il Santuario di Oropa, maestoso e scenografico, collocato in una conca naturale a 1200 metri di altezza, è uno di quei posti fuori dal tempo, dove il cuore sembra dilatarsi e torna a respirare.

Dedicato alla Madonna Nera e situato a una dozzina di chilometri da Biella, il grandioso complesso di Oropa è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO ed è parte del sistema dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia.
Secondo la tradizione, i primi edifici furono costruiti già nel IV secolo ad opera di Sant'Eusebio, vescovo di Vercelli: due chiese di carattere eremitico costituivano un punto di riferimento fondamentale per i viaggiatori che transitavano verso la Valle d’Aosta. Nel corso dei secoli lo sviluppo del Santuario ha subito diverse trasformazioni fino a raggiungere quelle grandiose dimensioni che oggi ci lasciano a bocca aperta. Furono soprattutto i più grandi architetti sabaudi, tra cui Juvarra e Guarini, che contribuirono a realizzare l’insieme degli edifici sorti tra Seicento e Settecento.

L’imponente Basilica Superiore, consacrata nel 1960, domina dall’alto due grandi piazzali circondati da antichi chiostri, collegati da una scalinata monumentale e dalla splendida Porta Regia. Ma il vero cuore spirituale del Santuario è rappresentato dalla Basilica Antica che risale al XVII secolo, quando la città di Biella la costruì per voto dopo una terribile epidemia di peste.

Mentre mi avvio verso l’interno della chiesa, mi vengono in mente alcune delle leggende che sono fiorite intorno a questi luoghi: si dice, ad esempio, che la statua della Madonna Nera, nonostante il passare del tempo, non presenti tracce di logoramento o di tarlatura. Anche il piede si è conservato intatto (sebbene fedeli e ammalati lo accarezzino da secoli), mentre sul volto della Vergine e del Bambino, miracolosamente non si posa mai la polvere.

Ma la visita al santuario non è l’unica cosa che possiamo fare ad Oropa: chi ha voglia di respirare aria d’alta quota, senza però fare una fatica eccessiva, può usufruire della spettacolare funivia che sale al monte Mucrone e rappresenta una risorsa incredibile per gli appassionati di montagna. In pochi minuti si possono raggiungere il Rifugio Savoia e il laghetto del Mucrone, mentre lo sguardo si allarga sulla pianura e sulle Alpi. Un’altra opportunità di divertimento è il «Parco Avventura Oropa», un’ampia area attrezzata con piattaforme, scale a pioli, liane , ostacoli e ponti tibetani disseminati nel suggestivo bosco di abeti e faggi, proprio alle spalle del Santuario.

Così, in bilico tra sacro e profano, tra escursioni e preghiera, tra anima e corpo, Oropa ci regala un’esperienza di serenità, dove l’arte e la natura si fondono, lo spirito si rigenera e il corpo si ristora.