Un’esperienza inebriante quella del volo in mogolfiera, una sorta di passeggiata tra le nuvole, in un tempo sospeso tra sogno e realtà.
@mondovi_official
Di mattina presto, quando il sole comincia a sorgere dietro l’orizzonte e annuncia al mondo l’alba di un nuovo giorno, assistiamo ai preparativi di chi, con grande esperienza, allestisce l’enorme pallone aerostatico, che prende forma adagiato nel prato, gonfiandosi trionfalmente. Il momento di svolta è quello che vede il grande balloon sollevarsi dal terreno e raddrizzare il cesto in cui ci infiliamo agilmente pronti al battesimo del volo.
@claudia_femia
La vigorosa fiamma che scalda l’aria rendendola leggera, produce sbuffi gioiosi, fino a quando con grande trepidazione, ci rendiamo conto che il momento cruciale è arrivato: ci stacchiamo dolcemente da terra e iniziamo a lievitare. Guardiamo estasiati il panorama sfiorato dal sole e vediamo alberi e case farsi sempre più piccoli. E mentre la mongolfiera si solleva, i pensieri pesanti restano ancorati al suolo e anche la nostra testa si fa più leggera.
@fabrizio_audano
Abbiamo scelto le Langhe per questa esperinza di volo, dunque è il dolce profilo delle colline quello che si staglia davanti a noi. Una nebbia impalpabile si insinua tra le valli, accarezza i pendii e li avvolge dolcemente come una coperta, senza nasconderli allo sguardo. Il panorama è magico, un incanto da fiaba. Sovrastiamo piccoli paesi arroccati intorno ad antichi castelli, ammiriamo noccioleti e campi coltivati, ma soprattutto scivoliamo leggeri sopra distese sconfinate di vigneti di nebbiolo. Il Tanaro si intravede in lontananza, mentre sotto di noi scorrono filari di pioppi. Il profilo del Castello di Grinzane si intravede nella foschia, insieme a qualche moderna cantina dall’architettura inconfondibile. Le strade serpeggiano sinuose tra i colli, le case appaiono minute, le automobili che cominciano a circolare sembrano piccoli giocattoli.
@giroinmongolfiera
È un po’ come stare appesi al cielo, fluttuando leggeri nell’aria. Sembra di perdere consistenza materiale per lasciarsi cullare dolcemente da brezze impalpabili. Che cosa mi colpisce di più? Il silenzio surreale e rassicurante che avvolge il volo. Si percepiscono rumori ovattati che giungono da terra, suoni mai invadenti: l’abbaiare dei cani in lontananza, il canto gagliardo del gallo, qualche motore che romba sommesso.
Dove siamo diretti? È il vento che decide: in mongolfiera si sa dove si parte, ma non dove si arriva. Sta alla perizia e all’esperienza del pilota calcolare tempi e possibili traiettorie, in base alle correnti dell’aria. E avvistare campi aperti su cui planare, dove sia possibile far atterrare il grande pallone aerostatico. Così, mentre ci sembra di roteare lentamente, perdiamo quota e recuperiamo il contatto col mondo. Di nuovo sulla terra, ma più leggeri e felici.